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La dimensione dello stack nel poker cash game
Chi solitamente gioca al Texas Hold'em No Limit in modalità torneo sa in modo perfetto che la dimensione dello stack, ossia il valore delle chips a disposizione, non rappresenta, da sola, un indice affidabile della propria forza al tavolo da gioco. Per valutare in modo effettivo lo stato di salute del nostro gioco, infatti, dobbiamo confrontare la quantità in gettoni di cui disponiamo con il valore che hanno i bui in quel preciso istante.
Aumentando i bui, anche gli stack più consistenti consentono margini di manovra molto limitati mentre a bui bassi, bastano pochi gettoni per darci grande libertà di azione. Nel poker cash game, però, la situazione è radicalmente diversa dato che i bui non aumentano mai e che, in modo particolare, possiamo decidere in prima persona quanti soldi investire in ciascuna sessione di gioco.
Tanti o pochi
Al di là dell'aspetto finanziario, che si risolve esclusivamente avendo l'accortezza di giocare sempre con un bankroll adeguato, la scelta della quantità iniziale di chips da acquistare rappresenta il primo e fondamentale approccio strategico al tavolo verde. Esistono certamente i limiti imposti, anche nel poker online, dalle case da gioco, ma si tratta di valori generali a cui tutti devono adeguarsi e che non possono, quindi, conferire alcun tipo di vantaggio al singolo giocatore.
Nel poker cash game Live, per esempio, il minimo acquistabile corrisponde solitamente 20 o 30 volte il valore del grande buio. Nel poker online, il rapporto fra la soglia inferiore e il livello si buio non è sempre uguale e in alcuni casi cambia anche all'interno del medesimo livello. Più nello specifico, la cifra minima richiesta solitamente per sedersi a un tavolo con micro limiti pari a 0,02/0,05 euro è di soli 1,50 euro, ossia 30 volte il valore del grande buio.
In un tavolo da 10/20 euro, invece, il minimo acquistabile è pari generalmente a 1.000 euro. Quindi 50 volte il grande buio. Si intuisce subito che esiste un'enorme differenza di forza tra il possedere 100 volte il grande buio oppure l'avere a disposizione solo 30 volte quello stesso valore, eppure in specifiche occasioni quest'ultima condizione si rileva la più vantaggiosa.
Per cominciare
Il possedere uno stack pari al minimo acquistabile, ossia uno short stack, comporta una lunga serie di implicazioni. Alcune di queste si rilevano utili principalmente durante le fasi pratiche di gioco ma ce n'é una in particolare che riveste un ruolo importante anche dal punto di vista psicologico.
Avendo a disposizione poche fiches, che corrispondono a un controvalore economico limitato, qualsiasi errore commetteremo comporterà, comunque, un danno finanziario contenuto. In altre parole, rischieremo mai di perdere troppi soldi e questa consapevolezza ci permetterà di esprimere al meglio il nostro gioco. Facciamo un esempio.
Abbiamo settato un tris di 9 al turn e stiamo giocando contro un avversario molto aperto, loose, e aggressivo. Sul tavolo non ci sono progetti tranne quello di un'eventuale scala a incastro e l'unica carta più alta del 9 è un J sceso al flop. Siamo in un'ottima situazione: manca solo il river e contro una mano qualsiasi, abbiamo circa il 91% di probabilità di vittoria.
Il nostro sfidante, però, va in all-in costringendoci, per vedere l'ultima carta, a mettere il gioco tutto il nostro stack. Se fossimo in un torneo non ci penseremmo un attimo: all-in! Nel Cash Game, però, si impone qualche riflessione: è possibile che abbia già chiuso scala con un'improbabile incastro o che abbia un tris di J? Oppure, dato che si tratta di un giocatore loose, è possibile che stia semplicemente cercando di difendere un progetto non ancora chiuso? Se la nostra chiamata ci costasse qualche centinaia d euro potremmo anche decidere di passare, in base all'estro del momento, ma se dobbiamo mettere nel piatto pochi euro non sono ammissibili tentennamenti.
Per la cronaca, questa mano l'ho effettivamente giocata chiamando l'all-in dell'avversario che era, semplicemente, in progetto di scala a incastro. Un incastro che si è puntualmente materializzato al river!
Il piatto cresce
Un altro aspetto importante del giocare con uno short stack consiste nel riuscire a creare più facilmente quello che viene chiamato dead money, cioè del denaro lasciato nel piatto dagli avversari che non sono più coinvolti nella mano. Il motivo è semplice: giocando con circa 30 bui a disposizione, se decidiamo di andare all-in dopo il primo giro di puntate, possiamo far passare tutte le mani deboli che sono state limpate, 30 bui possono essere pochi se confrontati contro i 100 posseduti da chi gioca deep stacked ma sono comunque molti da coprire quando non si è disposti a investire più di tanto sulle proprie carte personali.
Esiste sempre la possibilità di venire chiamati,naturalmente, ed è per questo motivo che conviene adottare una condotta di gioco sostanzialmente chiusa.
Ecco un esempio
Abbiamo in mano una coppia di Donne: una mano forte che ci assicura, contro due carte qualsiasi, una probabilità di vincita pari all'80% circa. Siamo nelle posizione del cut-off, ossia nel posto che precede il bottone, e prima di noi due giocatori sono entrati in gioco con un limp.
Nel piatto ci sono già 3,5 bui pari a oltre il 10% del nostro stack. Decidiamo di chiamare a nostra volta per incrementare ulteriormente la posta cercando di invogliare uno dei giocatori dopo di noi a rilanciare. Sia che il nostro piano funzioni sia che fallisca, abbiamo comunque già pianificato di andare in all-in alla prima occasione favorevole.
Vediamo i due casi.
- Primo: nessuno rilancia ma il bottone e il piccolo buio, ingolositi dalle Pot Odds (le probabilità di vittoria legate al piatto) decidono di entrare, comunque, nella mano. Il piatto sale a 6 bui ossia al 20% del nostro stack. Andando in all-in dopo un flop favorevole, ci sarà, eventualmente, un solo giocatore disposto a coprirci e quindi ben 4 bui diventeranno dead money: denaro aggiuntivo per il vincitore. Se invece le carte non ci aiutassero, potremmo uscire dalla mano avendo perso solo il minimo.
- Secondo: il bottone e il piccolo buio limpano, ma il grande buio rilancia a 9 bui per cercare di aggiudicarsi immediatamente la mano. Può sembrare un rilancio eccessivo ma non bisogna dimenticare che i giocatori già coinvolti sono 6. A questo punto, i primi due avversari foldano, noi andiamo in all-in e solo il grande buio decide di chiamarci. Il dead money è pari, ancora, a 4 bui ma adesso ci troviamo in heads-up, stiamo giocando per 64 bui e abbiamo l'80% di probabilità di vincita. Una prospettiva più che allettante!
Ulteriori vantaggi
Se abbiamo l'accortezza di scegliere tavoli con molti giocatori loose, dato che il nostro stack non incuterà nessun timore, avremo grandi possibilità di essere chiamati pur giocando esclusivamente mani forti: A-A, Q-Q, J-J e A-K suited (dello stesso seme). A volte, ci capiterà di finire all-in contro più avversari per motivi unicamente legati alle pot odds e non alla forza reale delle rispettive carte personali.
Certo, uno scoppio va sempre messo in preventivo ma in tutti gli altri casi potremmo riuscire a triplicare o a quadruplicare il nostro investimento iniziale in un'unica mano. E sul lungo periodo, tutto ciò si trasformerà in un sicuro guadagno!
Mantenere lo stack costante
Un'altra diversità fra il Texas Hold'em in modalità torneo e il cash game, è che in quest'ultima specialità è possibile acquistare nuove chips in qualsiasi momento della partita. Poiché è una conseguenza logica del giocare a soldi reali, l'importanza di questa opportunità spesso non viene completamente recepita.
Basta un semplice esempio, però, per valutarne le potenzialità. Supponiamo di aver acquistato il minimo di chips necessarie per sederci in un tavolo di poker online da 0,02/0,05 centesimi di euro. Come abbiamo già visto, si tratta di 1,50 euro: più che sufficienti per permetterci di vedere qualche flop. Purtroppo, però, le carte continuano a voltarci le spalle e così, dopo circa mezz'ora di gioco, il nostro stack si è ridotto a 0,95 euro. Se non aggiungiamo altre chips, nel caso riuscissimo a fare un double-up, ossia raddoppiare, vinceremmo 1,90 euro.
Un risultato che, tolto l'investimento iniziale, ci porterebbe a un guadagno netto di 0,40 centesimi. Se invece decidiamo di acquistare nuove chips, sufficienti per tornare allo stesso stack di partenza, nella stessa eventualità di un raddoppio riusciremmo a vincere ben 3,00 euro. In pratica, tolti gli 1,50 euro spesi al principio e gli 0,55n euro del successivo acquisto, totalizzeremo un guadagno netto pari a 0,95 euro: più del doppio del risultato ottenuto nel caso precedente.
Alcune poker room online sfruttano client di gioco che consentono di reintegrare in modo automatico lo stack dopo ogni mano giocata.
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