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H.O.R.S.E.
Denominato H.O.R.S.E., ma in verità il nome non ha nulla a che fare con il mondo dei cavalli. Parliamo, infatti, di un gioco che unisce cinque varianti di poker, individuabili dalle iniziali delle lettere che compongono la parola.
H per l'Hold'em, O per l'Omaha, R per il Razz, S per il Seven Card Stud, E per il Seven Card Stud Eight or Better. In pratica, una specie di "pentathlon" del poker, dedicato solo ed esclusivamente ai giocatori più esperti e bravi. La sua struttura, infatti, è molto complessa e impegnativa, ma per chi avesse voglia di nuove sfide è sicuramente da provare perché sa essere molto divertente.
Le regole dell'Horse
Per provare a giocare a Horse (si può scrivere indifferentemente con o senza i punti fra una lettera e l'altra) è necessario conoscere alla perfezione le varianti da cui è composto. Prima ancora di vedere come si sviluppa in concreto una singola partita e come si passa da una variante all'altra, è dunque utile un breve ripasso delle regole di base di ognuno dei giochi, senza però soffermarci in dettaglio su ogni variante: sono tutti giochi in cui abbiamo già parlato (all'interno del sito) e quindi i nostri affezionati lettori possono tranquillamente andare a rileggersi gli articoli.
Possiamo dare per assodato il Texas Hold'em (l'unica differenza è che l'Horse, in generale, si gioca "limit", con un rilancio massimo, quindi, stabilito prima dell'inizio della partita), e passare direttamente all'Omaha. La prima differenza sostanziale con il Texas Hold'em è che nell'Omaha ogni giocatore ha in mano quattro carte e non due. Sempre cinque le carte comuni, ma per comporre la propria combinazione è obbligatorio utilizzarne due di quelle che si hanno in mano e tre di quelle sul tavolo. Pertanto, sarà impossibile che qualcuno, ad esempio, realizzi un colore se tra le cinque comuni non ce ne sono almeno tre dello stesso seme. Impossibile anche che qualcuno abbia full se sul tavolo non c'è nemmeno una coppia. Nell'Omaha esiste una puntata massima che ogni giocatore può fare, che generalmente coincide con il valore del piatto in quel momento (pot-limit). Può però anche essere decisa prima dell'inizio partita, e in quel caso si parla di "limite fisso" (fixed limit).
Le altre tre varianti che compongono l'Horse hanno invece in comune il fatto che vengono giocate senza carte comuni, ma solo con carte personali, cosa tipica in ogni variante di poker "stud". Razz e Seven Card Stud sono abbastanza simili nello sviluppo, ma hanno una differenza fondamentale: nel Razz vince chi ha il punto più basso, nel Seven Card Stud chi ha quello più alto. In entrambi, via via che si sviluppa la mano, ogni giocatore riceve sette carte personali, quattro scoperte e tre coperte, con il quale dovrà formare la migliore (o peggiore, nel caso del Razz) combinazione possibile. Si giocano tutte e due quasi esclusivamente in versione "Limit", fissando cioè prima dell'inizio della partita il valore delle puntate da effettuare durante la mano. Nelle prime fasi si punterà la "piccola puntata" (small bet), che sarà poi sostituita dalla "grande puntata" (big bet) di valore doppio. Sono permessi rilanci, ma, anche in questo caso, limitati. La scala punteggi del Seven Card Stud è uguale al Texas Hold'em, con la scala reale come punto migliore (dall'Asso al 10 di qualsiasi seme), poker, full e via così.
Esattamente inversa nel Razz (dato che vince chi ha il punto più basso), dove però non contano né le scale né i colori. Pertanto, la mano migliore possibile sarà 5-4-3-2-A (indipendentemente dai semi). In entrambi i giochi non ci sono i bui, che vengono sostituiti dagli Ante, una piccola somma che tutti i giocatori pagano obbligatoriamente all'inizio di ogni mano.
Il Seven Card Stud Eight or Better, infine, ha le stesse regole del Seven Card Stud, ma la differenza è che ogni giocatore dovrà provare a costruire due tipologie di punti (come nell'Omaha Hi-Low), ossia la combinazione più alta realizzabile: la "Mano Alta" (dalla scala reale in giù); la "Mano Bassa" (low hand), la più bassa possibile, ma con tutte e cinque le carte non superiori all'8 (da qua il nome "8 o Meglio", Eight or Better). La mano migliore, in questo caso, sarà quindi 5-4-3-2-A. Non saranno considerate valide mani in cui ci siano delle coppie o una carta superiore all'8. Il piatto verrà diviso esattamente a metà tra chi ha le migliori Mano Alta (High Hand) e Mano Bassa (Low Hand). Se nessuno riesce a costruire una Mano Bassa, chi ha la Mano Alta più forte vincerà tutto il piatto.
La struttura dell'HORSE
Nei tornei di Horse, si parte con il Texas Hold'em, seguito dall'Omaha, dal Razz, dal Seven Card Stud e dal Seven Card Stud Eight or Better (si seguono, insomma, le lettere fino a comporre la parla Horse), per poi riprendere da capo. Ogni variante si gioca per un periodo fisso, stabilito prima dell'inizio della partita. Si potrà decidere di cambiare dopo un certo tempo, ma generalmente lo si fa a ogni giro, in modo che (indipendentemente dal tempo) si giochino lo stesso numero di mani per ogni variante. E proprio nella modalità di rotazione tra i diversi giochi sta la differenza tra le varie poker room che comprendono l'Horse nella propria offerta. Nei tornei il livello dei bui sale ogni volta che si riparte con il Texas Hold'em, nelle partite "cash" è invece fisso (come nel cash game in generale).
Alcuni suggerimenti
Come si può facilmente immaginare, l'Horse è un gioco che mette alla prova l'abilità complessiva di un giocatore di poker, che, oltre a dover dimostrare di avere un'ottima conoscenza di tutte e cinque le varianti (tecnica e strategia di ognuna di esse vanno padroneggiate alla perfezione), deve anche disporre di una velocità mentale tale da poter facilmente cambiare gioco senza che questo influisca sulla propria concentrazione.
Il rischio, infatti, è di andare in confusione, finendo con il confondersi e con il perdere il proprio denaro. La cosa fondamentale è riuscire a massimizzare le vincete nei giochi in cui si è più forti, cercando di limitare i danni quando arriva, invece, una variante in cui si è deboli. In questi casi, il consiglio è di giocare esclusivamente le mani migliori, lasciando perdere le altre. Ma è altrettanto importante anche riuscire a capire punti di forza e di debolezza degli avversari, per provare ad approfittarne. Per prepararsi a un torneo, converrà giocare di più alle varianti di poker in cui ci si sente meno sicuri, trascurando (ma non del tutto) quelle dove si è più abili, in modo da arrivare abbastanza preparati. L'Horse viene anche utilizzato dai giocatori professionisti per allenare la mente e per migliorare la tecnica in ogni tipo di gioco.
L'Horse ha fatto il suo debutto alle World Series di Poker nel 2025, con un torneo da 2.000 dollari di iscrizione vinto da John Hennigan. Dal 2025 si gioca anche un Campionato del Mondo, con una quota d'iscrizione enorme (50 mila dollari, cinque volte più del Main Event di Texas Hold'em) In quell'anno vinse Chip Reese, che si vinse la bella somma di oltre 1,7 milioni di dollari. Nel 2025, per il Mondiale da 50 mila dollari, l'Horse è stato sostituto da un format di otto giochi, ma al tavolo finale si è giocato, come nel 2025, solo l'Hold'em.
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